Pubblicato la prima volta nel 2007 e in Oscar nel 2008, al momento fuori catalogo, sarà rieditato nei prossimi mesi. È una piccola miniera. Chilometrico indice dei nomi, dalla cantante Alexia a Kenneth Jay Lane, passando per il generale Westmoreland. Per farsi un’idea, nella sezione Ritratti troverete il capitolo dedicato a Susanna Agnelli.

È una galleria di famiglia, realizzata per accumulo, attraverso più di cento bozzetti, diseguali per estensione, fatti di ritagli, notizie laterali, cenni personali, qualche aneddoto. Descrizione e analisi di un sistema di relazioni istituzionali e sociali, in cui si mescolano pezzi di aristocrazia medievale delle valli piemontesi, qualche patrimonio americano, parentele con il gran mondo europeo.

Sullo sfondo di alcune questioni economiche, si intersecano le storie di cinque persone scomparse: Virginia, madre dei sette eredi Agnelli, i suoi tre figli maschi (Gianni, Umberto e Giorgio, quasi espunto dai racconti famigliari perché malato, e qui ritratto per la prima volta) e uno dei suoi nipoti, Edoardo, il figlio di Gianni. I ritratti più ampi si alternano alla descrizione degli undici rami della genealogia: sei dal lato Agnelli e cinque dal lato Nasi.

Sono descritti i loro ricordi, testimonianze, libri che hanno scritto e quelli che sono stati scritti su di loro o che di loro parlano. Si sperimenta anche un po’ di psicologismo famigliare. In fondo è una storia di vecchie zie, nonni facoltosi, nipoti un po’ scapestrati, con le loro simpatie, antipatie, idiosincrasie per un fratello o per una cognata, con i loro tic e i loro snobismi. Tutto amplificato dal peso dell’istituzione (la Fiat), dall’intrecciarsi delle loro vicende al costume nazionale, e dalla precondizione del denaro, entità che tutti li precede.

L’impuntura dello stravagante tappeto di vite costituito dalla famiglia è la vicenda personale, unica, controversa e iconica di Giovanni Agnelli II, detto l’Avvocato. Si prova a riflettere sul suo carattere di uomo ermetico, la cui complessità fu resa più singolare, ipnotica e indecifrabile dal compito che si dette e a cui si dedicò con abnegazione: costruire il mito di se stesso a partire dal rispetto del lascito di suo nonno, la Fiat. Su Gianni qui sotto troverete anche un progetto di documentario.